La Torre Vinaria
Una torre come un baluardo, simbolo di presenza e punto di avvistamento e riferimento nel Monferrato.
La sua figura è inconfondibile come un richiamo: piantata in mezzo ai filari, gobbe e creste disegnate di viti, grappoli di Barbera o Dolcetto, Moscato o Brachetto. Un occhio che vigila da 60 anni sui metodi di vinificazione e sulle generazioni di uomini che sapientemente hanno creato i nostri vini DOC e DOCG.
Terminata di costruire nel 1956 su progetto dell’enotecnico Emilio Sernagiotto, è una delle ultime tre torri vinarie ancora esistenti in Italia. La sua forma particolare razionalizza il lavoro secondo il principio del “condominio”.
I suoi 17.850 hl di capacità la rendono da sempre un luogo ideale ove contenere il vino durante l’anno, grazie alla sua capacità di mantenere la temperatura costante e poiché lo svuotamento delle vasche avviene semplicemente grazie alla forza di gravità. Chiedeteci di salire i suoi 108 scalini per godere della vista delle vigne che la circondano e nelle giornate limpide delle Alpi innevate, dal Monviso al Monte Rosa.
Emilio Sernagiotto
La Torre Vinaria, simbolo de La Torre di Castel Rocchero, è parte integrante del nostro nome e resta ancora oggi il cuore della nostra cantina.
Salendo 108 scalini, il panorama a 360 gradi che si apre ai turisti e ai curiosi è mozzafiato, tra le colline morbide e sinuose della Langa astigiana e lo sguardo che si perde sulle cime innevate delle Alpi nelle giornate più limpide.
A progettarla fu, nel 1953, Emilio Sernagiotto.
Sernagiotto, nato a Santa Maria della Versa, sulla collina dell’Oltrepo Pavese, il 13 luglio 1925, ebbe una vita intensa ed eclettica.
Trascorse l’infanzia e la giovinezza a Casteggio dove il padre dirigeva la Cantina Sociale e fondò poi con il fratello Raffaello la Sernagiotto Spa, azienda produttrice di macchine enologiche, impianti di depurazione e motori diesel passata più tardi al gruppo Ansaldo.
Tra la metà degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta ricoprì molteplici incarichi divenendo presidente dell’Aei (Associazione Enotecnici Italiani), vicepresidente dell’Union International des Oenologues, dell’Onav (Ordine nazionale degli assaggiatori di vino) e direttore della rivista “L’Enotecnico”.
Fu anche fra i fondatori e membro onorario dell’Ais (Associazione Italiana Sommelier) e accademico dell’Aivv (Accademia Italiana della Vite e del Vino). Mise a punto e brevettò il processo della termovinificazione, rendendo disponibili per le cantine italiane gli impianti che consentivano questa grande innovazione. Tra le sue passioni c’era anche quella del volo, tanto da essere nominato presidente dell’Aeroclub di Voghera.
Emilio Sernagiotto si è spento a Voghera nel 2004.